23 marzo 2012

La Pasqua, io e le ricette sconclusionate

So che sto mancando terribilmente ad un appuntamento che potrebbe darmi grandi spunti. La Pasqua è ormai alle porte ed io non ho fatto nè farò assolutamente niente in proposito. Eppure se ci penso, con quell'esplosione di cioccolato (che adoro) e colori pastello (che adoro) e coniglietti (che adoro) e cianfrusaglie varie con annessi galline e pulcini e ovetti e fiorellini (che adoro, che adoro, che adoro), ecco: dovrei. Ma no. La verità spudorata e franchissima, per la quale verrò additata e sbeffeggiata sulla pubblica piazza (mi piace fare la melodrammatica) è che non ho nessuna voglia di fare niente. A livello manuale, meno di niente, ad essere sinceri. Ed arrivati a questo punto, quei pochi che leggono il mio blog avranno due pensieri di me molto contrastanti. Qualcuno penserà che sono una rivoluzionaria: il primo esempio di blogger che usa il suo canale per dire, semplicemente, che non ha niente da dire. A questi va il mio profondo rispetto, ma no, non siate così gentili. Perchè ha ragione chi, leggendo il mio mea culpa, andrà a cliccare spietatamente sulla ics (X) rossa in alto a destra e chiuderà irrimediabilmente la pagina del mio blog e qualunque contatto con la sottoscritta. La verità pura e semplice è che mi piacciono tantissimo le cose pasquali ma non ho voglia di farle. Il mio sogno di bambina (ma nemmeno poi tanto, diciamo il mio sogno di vegliarda) è quello di avere qualcuno in casa che mi fa le cose per le feste. In effetti lo scorso anno mia mamma (abilissima manifatturiera per quello che concerne oggettini all'uncinetto e annessi e connessi) mi aveva regalato tre bellissime uova pizzettose e coloratose, che ho prontamente ricacciato fuori dicendo a me stessa: "Tiè, faccio Pasqua anche io". Questo è stato il mio massimo sforzo. E considerando che, come ormai vi ho ripetuto mille volte, ho una casa molto piccola e non ho lo spazio per riporre le cose, le uova erano soltanto un metro più in là di dove le ho messe adesso. Non mi è costata molta fatica. Molta fatica, invece, mi sta costando l'apprendimento dell'antica arte dell'uncinetto. La suddetta mamma, forse in preda ad un eccesso di considerazione delle mie capacità manuali, ha pensato che dovevo assolutamente imparare. Così lo scorso sabato ci siamo sedute sul divano della sua cucina e mi ha fatto una rapida lezione-full immertion di uncinetto. Tra un maglia bassa, maglia bassissima, catenella, doppia maglia alta, tuffo carpiato in avanti (no, forse quello non c'era) ho capito che: ho troppe dita. Ho troppe dita che non so dove mettere. Ho troppe dita che non so dove mettere ma non riesco a tenere tutto. E poi. Ho i polsi che scricchiolano come una novantenne. E dopo un pò che infilo filo e filo filo, mi fa male il collo. Sono vecchia. Forse dovrei rimettermi a dipingere. Forse dovrei ritirarmi in una baita di montagna e fare formaggio di pecora fino alla fine dei miei giorni. Mi seppelliranno con la mia giacca a vento preferita, l'ukulele e gli anfibi. Comunque (lo so, dico comunque almeno quindici volte a post, che nervoso) ci sto provando. E l'unico risultato per ora mostrabile ad occhio umano è l'affarino che vedete qui sopra. Si, quello con l'uovo di cioccolato dentro. Allora, voleva essere un cappellino per uovo, in teoria. Poi ho provato a metterlo in testa ad un uovo e non ci stava. Allora ci ho messo dentro un ovetto di cioccolato e ora me la spaccio che l'ho fatto apposta. Ma fa la sua figura, no? (Annuite, vi prego, se mi volete almeno un pochino di bene, aiutate la mia autostima inviando un sms allo zerozerozerozero). Ora, per mettere a tacere quelle vocine insistenti che mi accusano di trascuratezza nei confronti di una festa che, religiosamente parlando, dovrebbe essere più importante del Natale e per zittire anche tutti quelli che mi rimproveravano di non aver più postato ricette e cibanze (nessuno mi ha rimproverata, ma ho manie di persecuzione. Ho detto che mi piace fare la melodrammatica?), eccoci di nuovo ai fornelli!


Qualche giorno fa avevo cucinato delle cose. Le avevo anche fotografate, ma poi ero talmente presa dal raccontarvi i tanti angoli di Torino, che mi son dimenticata. Così ve ne parlo ora e più precisamente oggi si blatera di sacchettini di prosciutto e fontina impanati, salatini con lo speck e plumcake al cioccolato fondente (nientepopòdimenoche)! Beccati questo: tre ricette in un solo post ( e per un pò sono a posto!)!


I sacchettini di prosciutto e fontina impanati sono la mia personalissima rielaborazione di una ricetta suggerita da un amico, che prevedeva degli involtini. Ho optato per una piccola variante, mantenendo gli ingredienti di base e cioè: prosciutto cotto in fetta spessa, fontina, uovo e pangrattato, tutto nelle dosi che più o meno vi occorrono. Io ho preso il prosciutto cotto quello in pezzo unico e poi ho tagliato una ventina di quadretti spessi. Lo stesso ho fatto con la fonina ed ho costruito i quadrotti alternando prosciutto-fontina-prosciutto. Poi ho passato nell'uovo sbattuto e nel pangrattato. Ora, siccome una volta realizzati questi quadrottini mi sono resa conto che non sarei mai riuscita a friggerli senza distruggerli e far fuoriuscire tutta la fontina (e lì ho capito perchè la ricetta prevedeva degli involtini), ho pensato di fare un pacchettino per ogni quadrottino con la carta da forno e di chiuderli con il filo da cucina, in modo da farli sembrare tanti piccoli pacchettini regalo. Poi li ho infilati in forno per una ventina di minuti e serviti: erano belli da vedere da chiusi e buoni da mangiare da aperti, perchè la cottura in forno li ha mantenuti leggeri e il formaggio si è sciolto per bene, rimandendo al suo posto. E' una buona idea per un finger food un pò diverso dal solito.
E dato che un finger food non è realmente tale se non c'è almeno un tipo di salatino, ho fatto i salatini di pasta sfoglia e speck, facilissimi e buoni buoni. Basta prendere la pasta sfoglia e stenderla. Ricopritela con fette di speck per tutta la superficie. Arrotolate ben stretto, tagliate della misura desiderata, spennellare con l'uovo sbattuto e infornare fino alla doratura.


Per chiudere in bellezza, ho fatto un plumcake. Da tanto non ne facevo uno. Tre uova mi ammiccavano dal frigo, pronte ad arrivare alla scadenza tra qualche giorno. Non ho saputo resistere (anche perchè uno di loro era quello che non ha voluto indossare il mio cappellino all'uncinetto, ce l'avevo a morte con lui. O lei. Uh mamma, uovo è maschio e le uova è femmina? Dubbio). Quindi, via con il plumcake al cioccolato fondente alla maniera di Katia (ossia, senza nessuna ricetta, ma buttando nella ciotola ingredienti a caso, basandosi sugli occhi e la teoria del quanto basta)! Occorre una teglia per plumcake, ovviamente. E se l'avete, come me, di silicone e non la usate da mesi perchè l'ultima volta che l'avete fatto si è tutta seduta da un lato è più che un plumcake vi è uscita una sfinge egizia, io ho la soluzione. Ho messo la teglia di silicone in una quadrata e negli angoli vuoti ho riposto due coppette di vetro adatte al forno, in modo da puntellare la teglia in silicone dai lati. Esperimento riuscito: il plumcake è venuto a forma di plumcake. Per farlo ho usato: 100 gr di burro,120 gr di farina, 3 uova, lievito cioccolato fondente (meno di 100 gr) e 100 gr di zucchero. La preparazione è quella di una qualsiasi torta semplice semplice: si separano tuorli da albumi, si montano i primi con lo zucchero e i secondi a neve. Si aggiunge la farina e il lievito setacciati ai tuorli, si mescola bene e si aggiunge il cioccolato tritato grossolanamente e il burro fuso. Si uniscono poi gli albumi con cura e si inforna in forno già caldo per una mezz'oretta. E si serve a colazione accompagnato da un bel caffè fumante. E si sorride, perchè quando ti viene bene il plumcake c'è da sorridere eccome.

4 commenti:

  1. Quegli involtini che non volevano essere involtini ma che poi sono stati involtinati per forza di cose sono molto, ma proprio molto intriganti!
    Domanda: ma i pancake non sono le frittelle ammmericane?
    E per concludere: io a uncinetto mi sa che non so più fare neanche la catenella (ché il problema non è tanto il punto, quanto l'inizio) e quell'ovetto porta ovetti è carinissimo!

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    1. Grazie tesoro!
      Sai che hai ragione,,,correggo subito, dovevo scrivere Plumcake!!!!!!
      Che terribilissima cosa!

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  2. Katia bella ;) insisti con l'uncinetto, come tutte le cose migliorerai di giorno in giorno e poi sarà come per le ricette, vedere uscire fuori da catenelle punti sospesi e chissàcos'altro dei bellissimi cuori o cristalli di ghiaccio o stelle sarà così appagante, che non vorrai più smettere :) le dita piano piano troveranno il loro posto, tua mamma ti avrá insegnato la tecnica base, ma solo tu potrei scoprire il metodo KATIA per fare l'uncinetto :)

    La ricettina dei fagottini è deliziosa , così come le altre ;) bravissima Katia mia!!!;)

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